Negli angoli e nelle piazze del paese, numerosi stands invitano il visitatore a percorrere un itinerario caratteristico che consente di ammirare le bellezze di un luogo intatto, suggestivo e ricco di notevoli testimonianze storiche medioevali e rinascimentali.
Nel settore manifatturiero, i quattro prosciuttifici dislocati nel territorio di Preci rappresentano oggi il fiore all’occhiello nell’economia che si sta sviluppando,in modo rilevante,anche nel settore agricolo ed artigianale. Un clima ottimale e un duro lavoro realizzato con tecniche di lavorazione tramandate da una generazione all’altra, sono gli elementi che hanno determinato la “qualità” del prosciutto stagionato, tanto da convincere l’Unione Europea a riconoscergli l’Identificazione Geografica Protetta che ne tutela non solo le caratteristiche qualitative ma soprattutto l’antica tradizione gastronomica della “norcineria”.
Arte antichissima che si sviluppò nel primo Medioevo parallelamente alla nascita della Scuola Chirurgica nella vicina Abbazia di Sant’Eutizio. Gli abitanti di Preci si distinsero fra gli allievi dei monaci eutiziani, perchè esperti nella mattazione e castrazione degli ovini e suini. La lavorazione della carne suina fu il mestiere che i preciani tramandarono di padre in figlio,che per cultura e tradizione aveva evidenti reminiscenze chirurgiche, tanto che la tradizione linguistica popolare accomunò la definizione di “chirurgo empirico” con il termine dialettale “norcino”.
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